Rancho Comancho

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Gli amici del WWF di Parma in visita al Ranch

Un boccone in compagnia degli amici del WWF

Un boccone in compagnia degli amici del WWF

Che Rancho Comancho sia un porto di mare è un fatto assodato, ma è sempre un piacere avere visite come quella degli amici del WWF. Grandi e piccoli condividono con noi il gusto della realtà quotidiana del vivere nella natura e quindi ci si capisce a prima vista.

Nine del Lobo

Nine del Lobo

Il fatto che Nine del Lobo sia poi una Fattoria del Panda, con le grandi cose che questo piccolo logo significa, aiuta ancor di più la sintonia su grandi e piccoli temi.

I campi, le colline, i boschi e i paddock dei cavalli sono stati visitati in lungo e in largo dagli amici del WWF.  Alcuni si sono cimentati nel salire in sella la prima volta, altri hanno approfittato della visita per scoprire i bellissimi libri della Biblioteca del Viaggiatore Sergio Stocchi. Tutti, speriamo, ritorneranno a trovarci.

Un grazie a Sabina per le belle foto che ci ha inviato (qui sotto)!

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WWII Code Talkers get their Medals

La Rover Joe al RanchLot of info, thanks a lot for this. And also for a couple of pepper ideas that are pretty good (look at ours at nine del lobo). Take care and thanks. Un mucchio di informazioni sui Comanche e in particolare sul ruolo degli operatori radio in lingua nativa durante la Seconda Guerra Mondiale. Basta cliccare sul sito sotto il titolo, poi su successivo e le notizie abbondano (in inglese). Per chi volesse studiarlo (l’inglese, non il Comanche), ricordate che da noi si insegna anche quello.

MEANDERINGS of DON BOBBITT

Here is a link to a great article written by a fellow Hub Writer about the recent medal awards for Code Talkers in WWII.

Check it out:

Comanche Code Talkers

by Don Bobbitt

 

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E adesso che abbiamo il ponte, ci manca solo il fossato…

Tra il vecchio Doc e il giovane Davide, non si sa chi si curi di meno del ponte...

Tra il vecchio Doc e il giovane Davide, non si sa chi del ponte si curi di meno…

English Abstract at the End of the Post

… Per sentirci al sicuro nel nostro castello in cima al Monte! A parte gli scherzi, visti i nuovi arrrivi e il lavoro da fare sui cavalli nuovi, il fatto che gli amici della Segheria Cugini di Fidenza abbiano terminato di preparare il nostro ponte di addestramento è davvero cosa importante.

Che cos'è questo?

Riot poco convinto: che c’è sotto?

Come temiamo non molti sappiano, i cavalli, così come le mucche, non amano infatti mettere le zampe sopra qualcosa che percepiscano avere “del vuoto sotto”. In molti ranch del sud degli Stati Uniti, per esempio, i corral non sono chiusi con porte, ma con fossati sui quali vengono stesi dei tubi distanziati di pochi centimetri gli uni dagli altri.  I cowboys possono entrare e uscire senza dover scendere ad aprire e chiudere, mentre le mucche rimangono bloccate dentro dalla loro paura del vuoto. Non di rado, passando in auto lungo le solitarie strade del West, si vedono infatti gruppi di animali guardare desolati l’erba fresca fuori dal loro recinto ormai calpestato e sterile, incapaci però osare fare un passo per attraversare quegli stretti ponticelli.

Al Lupo è capitato di scoprire cavalli a lui affidati come preparatissimi e tranquillissimi imbizzarrirsi invece non appena portati a passare su un sovrappasso autostradale, per quanto spesso e capace di portare tir carichi di merci:  gli animali sentivano che qualcosa sotto i loro zoccoli non era “normale” e non ne volevano sapere di affrontare “l’ignoto”.

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Avere un attrezzo del genere è quindi cosa buona e giusta e utile, per insegnare non solo ai cavalli, ma anche ai cavalieri, come ci si comporta in certe situazioni. Pare che sempre meno ci credano, ma non tutta la vita si svolge in un’arena, per fortuna!

The training bridge is in, finally. Few people know that horses and cows don’t like to pass over something they feel “empty”. In many US ranches they use this istinct to avoid building gates: they just dig a trench in a gap of the fences, they cover it with iron tubes and that’s all. Pickups and cars can pass without any need to get off to open the gate, while the herd remains inside not daring to adventure over that “shaky” bridge.

Unfortunately a lot of people think that the life has to pass by only into the arenas. We don’t, so we train our horses to cope with the real world, bridges included!

Not Saying Sorry

Same thing, it doesn’t matter what side of the Ocean…
Un bel post in cui si spiega perchè chi fa bene il suo lavoro, non solo con i cavalli, non ha ragione per chiedere scusa

Remembering the West

“Regret is unprofessional.” — M, Skyfall

Never say you’re sorry.  That was the cardinal rule of wrangling.

In customer service, the customer is always right.  Not here.  Here, the rules were a little different.  If something ever went wrong–and something often did–it was not the wrangler’s fault, it was not the horse’s fault (“Our horses don’t do that.”), and it was quite obviously, but always implicitly, the guest’s fault.  All that was usually true.  More importantly, in never saying sorry, we tiptoed across the legal tightrope of culpability and lawsuits, safeguarded by our training, first aid and CPR certification, and our trusted ability to make good decisions.  To apologize was to accept fault.  We did not.

I was amazed by two aspects of this equation: first, the general senselessness of guests and lack of regard for one’s personal safety around large and unpredictable animals (even in the case of some…

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